PROGETTO LIBRO: IDEE E PENSIERI VOLANTI CHE ACCOMPAGNANO LE MIE OPERE
Presentazione nella home del sito www.marinadogo.it
Mi sento molto spesso come un foglio bianco. Quindi osservo, ciò che fa parte del mio mondo, con gli occhi spalancati che cercano di percepire le forme attraverso le varie sfumature di colore, luci e ombre.
Cerco anche di catturare emozioni, prima di tutto le mie.
Marina Dogo
1 Tea time
Questo disegno lo dedico a tutte le mie amiche. A quelle che hanno condiviso con me l’infanzia, l’adolescenza e tutto il resto. E a quelle, non meno importanti, che sono arrivate dopo. Una dedica particolare la voglio fare alla mia amica Emy che, sbottando un po’ malinconicamente, ha avuto il coraggio di farsi una domanda che è rimasta latente anche dentro di me un milione di volte: ”ma è proprio questa la vita che sognavo?”.
Io mi do sempre un sacco di risposte, tante quante sono le variabili della vita. Sono convinta che ognuno di noi sia artefice e partecipe del proprio destino. Che non è mai affidato a una stella o ad una moneta lanciata in aria. Quasi sempre. Di sicuro, a quest’età, ho deciso di vivere giorno per giorno, cercando per quanto possibile, di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ammetto di non essere sempre allineata con il mio pensiero ma, almeno, ci provo. Con la consapevolezza dei miei anni, delle mie vittorie e delle mie sconfitte e la voglia di costruire ancora.
2 Neve a Venezia
La neve é caduta silenziosa su Venezia.
Donne, uomini e bambini si muovono su e giù, lungo la piazza lambita dal mare.
Il passo é lento, lo sguardo attento, a volte divertito. E tutti, in qualche modo, si destreggiano nel soffice candore.
Un netturbino osserva la scena dal portico e, con la ramazza, spazza la neve per liberare il passaggio.
In cielo volteggiano i piccioni e la magia di Venezia si compie, come una favola a lieto fine.
3 Panni stesi a Venezia
Quanto mi piace Venezia, nei gesti della quotidianità, nascosta dai fasti e dalla magnificenza dei palazzi dei Dogi.
Ed ecco che, attraverso un volto, sorrido guardando in sù i panni stesi al sole che si muovono come bandiere, nella brezza che delicatamente li accarezza.
Al di là, nella piazza assolata, delle figurine si muovono veloci. Seguendo i
rintocchi del tempo che inesorabile procede.
4 Luci e ombre
Dalla poesia di Amanda Gorman
“Quando arriva il giorno, ci chiediamo dove possiamo trovare una luce in quest’ombra senza fine?.
La perdita che portiamo sulle spalle è un mare che
dobbiamo guadare.
Noi abbiamo sfidato la pancia della bestia.
Noi abbiamo imparato che la quiete non è sempre pace,
e le norme e le nozioni di quel che “semplicemente “ è
non sono sempre giustizia.
Eppure, l’alba è nostra, prima ancora che ci sia dato accorgersene…..”.
Ecco, oggi ho aperto gli occhi ripensando alle parole pronunciate da questa giovane poetessa, in occasione dell’insediamento del nuovo presidente USA.
Penso che, al di là della retorica americana, questa ragazza ci stia dando una bella lezione di vita. La sua giacca gialla brilla più del sole che oggi mi fa scalciare via le coperte e mi fa uscire dai confini che mi sono costruita attorno.
Come recita Amanda “finché saremo coraggiosi abbastanza da essere noi stessi luce”.
5 Dedicato ai miei figli
Dedico questo disegno ai miei figli Sara e Matteo che ormai vivono fuori casa. Ammetto che ho un po’ di nostalgia per quella calda confusione della mattina quando tutti ci si affollava in cucina. Chi il latte, chi il tè, chi lo yogurt, chi il caffè. E la tovaglia era immancabilmente a macchie! Ora sorrido tra me e me e mi viene in mente una canzone, di Fossati, che ha una strofa che fa così: “Stancami e parlami Abbracciami Guarda dietro le mie spalle. Poi racconta E spiegami. Tutto questo tempo nuovo. Che arriva con te.”
6 Magda è andata via
Il film in questione “Bianco Rosso e Verdone”racconta un fine settimana elettorale dedicato al viaggio per raggiungere il seggio. Tra le storie quella di Furio e Magda. Lui, Furio, funzionario statale logorroico e pignolo. Lei, Magda, che stoicamente sopporta il marito nel silenzio e nella esasperata sopportazione. La sua frase ricorrente: “non ce la faccio più!!!” Alla fine, dopo l’ennesima uscita di Furio “Magda, tu mi adori? E allora vedi che la cosa è reciproca?”, lei chiusa in bagno, seduta tristemente sul wc, sogna di scappare…. Eh sì, Magda è andata via.
7 A tende spiegate
Mi faccio stordire dal silenzio che circonda questo mio piccolo mondo, dove decido di stare e restare e restare.
Il vento che fuori scuote l’ulivo qui dentro mi carezza gentile l’ondeggiare lento delle tende bianche.
Vorrei che niente turbasse questo mio momento, ma la suoneria del cellulare mi scuote e mi riporta alla realtà e alla mia corsa di sempre.
8 Il viaggio
Quando partiamo per una vacanza o un viaggio, in casa mia c’è un gran fermento. Tutto deve essere a posto, come se volessi voltare pagina e scrivere una nuova avventura, su un foglio bianco. Anche il 2020 è stato un viaggio. Non lo definirei proprio come una vacanza, anche se all’inizio lo abbiamo aspettato e festeggiato come si fa con ogni nuovo anno. Poi qualcosa si è rotto e siamo piombati nell’ignoto di una terribile pandemia. Abbiamo riempito quel foglio bianco con i nostri “ANDRÀ TUTTO BENE“, ma anche con le lacrime per chi ci ha lasciato o chi ha sofferto. Oggi sto per ripartire per un nuovo viaggio. La lavanderia è un campo di battaglia, prima o poi arriverà il giorno della partenza e il mio foglio bianco è ancora lì, in attesa di essere riempito…
9 Ti ho preparato qualcosa di buono
Elsa Morante sosteneva che la più bella, la più vera, l’unica frase d’amore è: “Hai mangiato?”.
Non voglio dare ragione all’illustre scrittrice dicendo che l’amore si misura in grammi di pasta, dolci o invitanti arrosti. Sul piatto di questa bilancia sono tanti gli ingredienti da pesare, ma con il cibo le carezze a chi amiamo sono sicuramente più appaganti, e anche il nostro bisogno di dare attenzioni ai nostri cari ne risulterà soddisfatto. Sia chiaro, non è necessario replicare alla perfezione i piatti degli chef stellati. È il pensiero che conta! Anche quando, furbamente, imbandiamo la nostra tavola con ciò che è contenuto nelle scatole fumanti e profumate della rosticceria sotto casa…
10 Basta un caffè per essere felici
Ho finito da poco di leggere due piacevolissimi romanzi dello scrittore giapponese Kawaguchi e, tra le righe, ho tratto, per me, alcuni spunti di riflessione.
C’è un luogo in Giappone dove si può vivere un’esperienza indimenticabile.
È una caffetteria speciale dove, gustando un caffè caldo, si può rivivere l’istante in cui si è presa una decisione sbagliata o l’irrisolto della vita ha gettato un’ombra di amarezza sul presente. Sia chiaro, non si cancella il passato! Questo mi ha fatto pensare che l’oggetto del nostro “mal di pancia” siamo proprio noi e la nostra incapacità, senza l’aiutino, di perdonare ma, soprattutto di perdonarci. Magari fosse facile come bere un caffè nero bollente ma, è un compito che dobbiamo imporci, per vivere più lievemente e accettare che siamo esseri imperfetti….E l’imperfezione è quel tratto del nostro carattere che ci permette di stabilire relazioni con gli altri. Accettando il rischio!
11 Ciao mamma
Cara mamma, tra pochi giorni avresti compiuto gli anni e invece, sono quasi vent’anni che non ci sei più. Non c’è giorno che non ti pensi e per tanto, troppo tempo, ho associato l’immagine di te alla maschera di dolore e rassegnazione degli ultimi tempi della terribile malattia che ti ha colpito. Da un po’ però, ho deciso di pensarti com’eri , giovane e vitale che andavi incontro a cani e gatti per accarezzarli e prendevi tra le mani gli uccellini mentre io, terrorizzata, mi nascondevo dietro di te. Eri la mia roccia, il mio rifugio dalla timidezza. E poi, riesco a vederti mentre mangiavi degli enormi panini con la mortadella, e questo mi fa sorridere ancora e ancora, e sarà per sempre di te il ricordo più caro. Ciao mamma, ovunque tu sia.
12 Dentro e fuori
Sto dentro con il forte desiderio di andare fuori. Ancora un po’ e mi attardo a guardare fuori dalla finestra, oltre quella siepe, oltre il mio giardino, oltre…
I miei occhi catturano i raggi del sole che giocano tra i rami, tra le foglie che ondeggiano al lieve, ma continuo, muovere di questa brezza estiva.
Tutto mi invita, eppure resto qui come un’orchidea, al riparo da tutto. Mi prendo la luce, mi prendo i colori, ma li lascio lì senza che la mia ombra si allunghi su questa giornata piena di tempo….
13 Puoi farne anche a meno
Chi soffre la fame non può scegliere.
Questa è una realtà che offende l’essere umano.
Io posso decidere quanto e cosa mettere nel piatto equilibrando metabolismo, zuccheri, grassi e quant’altro…
Chiaro, non è mica colpa mia se vivo da questa parte del mondo! Forse però, se fossimo un pò più consapevoli del nostro indubbio vantaggio, saremmo anche più portati verso l’altro e i suoi oggettivi bisogni.
14 Bartolino
Quando ho visto le foto di Bartolino mi sono innamorata della sua dolcissima espressione. Poichè mi é stata data la commissione di dipingerlo, ho cercato di portare sulla carta le emozioni che ho provato.
Spero, anche solo in parte, di esserci riuscita.
15 Cactus
Ti abbraccerei come se io fossi un cactus e tu un palloncino.
16 Una giornata un pò così
Hai presente quei giorni in cui ti sentì un po’ così?
Poi, quasi a rincarare la dose di malumore, ci si mette pure il temporale che brontola lontano ma non troppo…. Poi ti accorgi di avere davanti un foglio bianco, la tavolozza dei colori e quel soggetto messo da parte chissà perché.
Ed ecco che si comincia: colore qui, acqua lì, e un sorriso si fa largo sul tuo viso e la giornata, anche se uggiosa , comincia a cantare anche per te.
17 Venezia é un pesce
Tempo fa ho letto un libro titolato “ Venezia è un pesce”. E per fortuna mi dico! Come potrebbe mai continuare ad esistere tanta incertezza?!
A Venezia nulla è mai quel che sembra. Quello che dovrebbe essere dritto è decisamente ed orgogliosamente storto.
A Venezia tutto è improbabile ed impreciso, tranne i merletti dei suoi nobili palazzi.
A Venezia è poetico tutto, anche il volteggiare dei panni al sole, anche le sue calli maleodoranti.
A Venezia i gatti ci stanno bene, complici del suo lento andare.
Tanto sera arriva lo stesso.
18 Autunno
L’autunno regala i suoi colori ai rossi melograni e, anche se sono intirizzita, mi scalda al solo ammirarli.
19 Durante una partita a scacchi citando Dante
Mio caro, oggi la nostra partita a scacchi sta languendo. Ci siamo presi ognuno la regina dell’altro. I nostri re sono soli, con pochi pedoni e due torri a difenderli. Ecco il nostro tempo, navigando a vista tra questi gironi danteschi. Ci siamo dedicati l’uno all’altra perché, la casa comune che abbiamo costruito è dentro di noi, siamo noi nella nostra essenza più profonda. Ma adesso è arrivato il tempo di andare fuori perché, la senti? La primavera sta cominciando a cantare. Sì mio caro, riusciremo a godere con occhi nuovi dello spettacolo della natura e pensa, usciremo ancora a riveder le stelle. Anche dopo le 22.00.
20
Neve
Tengo tra le mani una grossa candida ghiacciata palla di neve. Anche se ho i guanti le mie mani sono così fredde quasi da non sentire il contatto con il mio nuovo giocattolo. Penso alle nevicate di quando ero piccola e alla meraviglia nel vedere quei fiocchi silenziosi che cadevano dal cielo e si posavano leggeri sulle cose. Anche adesso ho lo stesso sguardo e tutta questa quiete come d’incanto mi calma e mi mette in pace tutto.
Gioco
Ho trovato adorabile la foto di queste due bimbe che, con studiato atteggiamento, si sono scambiate reciproche attenzioni. Si sono guardate ammirandosi nei loro tutù colorati …. Giocando qualche ciuffo di capelli è scappato via dalle acconciature che le mamme hanno provato a comporre. Purché sia gioco, mi vien da dire, perché per sacrificio e passione consapevole c’è tempo! Piccolo acquerello e china su carta S&W
Istantanea di felicità
Fuori un timido sole accarezza le fronde degli alberi e si muovono leggere come min una danza armoniosa ed io mi lascio andare immergendomi nella lettura del libro che ho scelto.
Ecco, appunto, una piccola istantanea di felicità.